Per andare in palestra ci vuole il certificato medico?


Sull’obbligatorietà o meno della presentazione del certificato medico, richiesto per svolgere le molteplici attività fisiche che hanno luogo nelle palestre, c’è un ampio dibattito, ma soprattutto molta confusione. La legge e le successive “chiarificazioni” hanno dato via alla logica dell’interpretabilità, che ha sottratto l’univocità nell’applicazione della norma stessa.

Nello specifico il certificato medico per la palestra è una dichiarazione sanitaria rilasciata dal medico di ciascuno che attesta l’idoneità del singolo all’attività sportiva, in quanto in possesso di una sana e robusta costituzione. Tale documento, che indica anche le principali referenze del soggetto ed è firmato dal medico, dovrebbe essere redatto dallo stesso sempre a seguito dell’effettiva visita di accertamento dello stato di salute del paziente che ha richiesto il certificato.

Con la legge 98 del 2013 e con le successive note di chiarimento, il Ministero della Salute ha tentato di chiarire il quadro di applicazione della norma. Quest’ultima non si applica per lo svolgimento di attività ludiche e di tipo amatoriale. Al contrario il certificato medico è necessario per le attività sportive non agonistiche parascolastiche e inerenti l’ambito delle Federazioni Sportive del Coni. Per quanto concerne l’esecuzione di esami più specifici, quali l’elettrocardiogramma, la richiesta dipende dai singoli medici.

Il chiarimento non ha ancora del tutto sistemato la questione delle molteplici applicazioni che della norma vengono date. Le palestre che chiedono indistintamente il certificato sono ancora molte e i costi del documento di attestazione, la cui redazione non rientra più nelle competenze del medico della mutua, oscilla a grandi linee tra i 15 e gli 80 euro.

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